Ecco il vero volto di Gesù

Da un articolo di Andrea Tornelli e Gia Marco Chiocci su “il Giornale” del 23.12.2004

 

Il volto colpisce, lo sguardo è magnetico: se davvero si presentava così Gesù da ragazzo, quando ammaestrava i dottori del Tempio di Gerusalemme, non è difficile immaginare che già a quell’età il Nazareno affascinasse chi lo incontrava. Pubblichiamo l’identikit di Cristo Bambino realizzato su richiesta di Mediaset dagli esperti della Polizia di Stato grazie ai più moderni e sofisticati programmi computerizzati. L’immagine sarà presentata e spiegata nel corso dello speciale intitolato «L'infanzia di Gesù» che Retequattro trasmetterà domenica 26 dicembre in prima serata, una trasmissione guidata con grande professionalità dalla giornalista Elena Guarnieri, volto noto di «Studio Aperto» e apprezzata conduttrice di varie edizioni di «Miracoli», che si è recata per molti giorni in Terrasanta conducendo una vera e propria inchiesta sulle tracce del Nazareno e della sua famiglia.

 

 

 

 

Sarà dunque lei ad accompagnare gli spettatori in un affascinante e completo reportage nei misteri del Natale. Un viaggio pieno di sorprese e di scoperte nei paesi della nascita e dell'infanzia di Cristo, con interviste a storici, archeologi e biblisti, che fornirà uno spaccato della vita quotidiana dell'epoca anche attraverso ricostruzioni virtuali in tre dimensioni dei luoghi più significativi. Tra gli intervistati nel corso della trasmissione ci sono Vittorio Messori, Giuseppe Barbaglio, Shalhouk Kevorkian, Cesare Bissoli.

Uno dei tanti «pezzi» forti dello speciale di Mediaset sarà proprio la ricostruzione del viso del bambino di Nazaret, realizzata dagli esperti dell'Uacv, «l'Unità per l'analisi del Crimine violento» della Polizia di Stato, diretta dal dottor Carlo Bui. Si tratta di un lavoro inedito, che la Scientifica ha eseguito su richiesta degli autori e della conduttrice dello speciale che volevano proporre agli spettatori un'immagine di Gesù negli anni della fanciullezza, all'età di circa dodici anni, quando ill Nazareno si stacca dai genitori Maria e Giuseppe per andare a parlare con i dottori al Tempio di Gerusalemme. L'unità di Bui è abituata ad «invecchiare» i ritratti di persone giovani, come nel caso dei latitanti di lungo corso, a cominciare dalla primula di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, il cui fotofit (disegnato dallo stesso agente autore del Cristo giovane) è appeso nelle questure e nelle caserme di mezz'Italia.

 

 

Elena Guarnieri

 

Mai, invece, -e qui sta la difficoltà- i disegnatori dell'Uacv s'erano cimentati nel percorso inverso, peraltro molto più difficile quando non ci sono foto ingiallite o pentiti in grado di correggere il tratto degli specialisti della polizia. Come punto di partenza per l'identikit (definito scientificamente «valido» dall’Uacv ma assai limitato per la carenza di informazioni al riguardo) è stata presa in considerazione l’impronta del volto dell'uomo della Sindone, il telo di lino conservato nel Duomo di Torino che secondo la tradizione avvolto il corpo di Cristo deposto nel. sepolcro.

Quei tenui segni di sangue sul sudario corrispondono in modo impressionante al racconto dei Vangeli. Ci si è poi affidati alla Tac e ad altre strumentazioni tridimensionali che hanno già dato risultati entusiasmanti allorché i poliziotti in camice bianco lavorarono sui corpi imbalsamati (sbendati elettronicamente) delle mummie custodite al museo egizio di Torino.

Tra gli ostacoli che gli esperti della Scientifica hanno dovuto superare c'è infatti la mancanza di immagini che ritraggano il soggetto di profilo, e soprattutto l'assenza di immagini di persone appartenenti alla stessa famiglia, solitamente utilizzate in queste ricerche per avanzare l'ipotesi di un identikit. Se le proporzioni del volto sono certamente quelle, si resta nel campo del puro azzardo per quanto riguarda la conformazione di alcune delle parti molli e delle cartilagini, senza contare che nell'impronta della Sindone la bocca è coperta dalla barba. Insomma, questo volto di Cristo da ragazzo realizzato dall'Uacv per Retequattro, che Elena Guarnieri presenterà la sera di Santo Stefano mostrando per la prima volta le varie fasi del processo che ha portato alla sua realizzazione, contiene una dose di fantasia, ma è il migliore possibile sulla base dei dati che abbiamo a disposizione. E soprattutto è il primo mai realizzato con questi criteri nel tentativo di «ringiovanire» l'uomo della Sindone.

 

Andrea Tornielli Gian Marco Chiocci