Uno strano episodio
Mi è accaduto un episodio poco prevedibile: ero a
casa a fare non ricordo cosa, quando, avendo sentito suonare alla porta ed
essendo andato ad aprire, ho visto Gesù in persona che mi chiedeva di entrare.
Tra il cadere in ginocchio, rialzarmi subito, fargli
posto, offrirgli non ricordo bene se un aperitivo o la cena, si sono verificate
tutte queste cose quasi simultaneamente.
Tremavo, gioivo, offrivo con letizia ospitalità
facendo festa e non ricordo altro.
Analogamente il giorno dopo hanno bussato alla porta
tre persone: due guardie che tenevano in manette un tipo molto losco, con
l'aria poco raccomandabile, con non so quanti reati probabilmente sulla sua
fedina penale, aria molto da drogato, ma così tanto che, per acquistare la
droga, oltre alle innumerevoli rapine commesse, si vedeva chiaramente che non
comprava da mangiare da chissà quanti giorni.
Dal suo sguardo traspariva odio verso di me, verso
gli sbirri e verso il mondo intero.
Chiaramente, preso da nausea, ho richiuso
immediatamente la porta sulla loro faccia.
Però la ho sbattuta in faccia a Gesù:
"Perché ho avuto fame e non mi
avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero
forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore
quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o
in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico:
ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più picccoli, non l'avete fatto a me. (Mt. 25, 42-45).