La fine del tempo

 

 

No! Non è un refuso tipografico, non intendevo affatto parlare della “fine dei tempi” di cui si parla più volte nella Scrittura.

Questa volta intendo proprio nominare la fine del tempo che è regalato a ciascuno di noi.

Dice giustamente il Qoelet (Qo. 3,1) “È dato il tempo per ogni cosa…” per cui tutto il tempo che ci è stato concesso affinché si possa crescere, ad un certo momento ci verrà tolto.

Anche l’infinita misericordia di Gesù nulla potrà con una cosa che non esiste più perché il tempo non scorrerà più (per lo meno secondo l’usuale accezione).

 

È un po’ come alla roulette dove il croupier concede del tempo e poi proclama “rien ne va plus”.

Sarà quello il momento in cui, tornando al linguaggio dello spirito, Gesù, pronunciando quelle frase, darà inizio al termine della nostra esistenza e verrà fatta una “fotografia” del nostro “cuore” (V. p. es. Lc 23,43) e giudicata.

È per questo che Gesù parlando della Geenna del fuoco dice che durerà in eterno perché non sarà più concessa nessuna evoluzione ad ogni persona cui capiterà di andarci.

Come dicevo in queste pagine nel brano “Brigitte Bardot”, “tutto è grazia” affermava Bernanos, “anche il tempo” sottolineo io.

Per questo diverso modo di essere del tempo nell’aldilà, nominando due persone che sono “entrate in Paradiso” in epoche differenti, per esempio Mosè e Gianna Beretta Molla, posso affermare che posseggono lo stesso spirito di novità e di gioia che investirà anche noi se e quando ci andremo.

E il male fatto in un passato, speriamo, lontano? Nessun problema, solo la misericordia di Dio potrà cancellarcelo se ne saremo veramente pentiti.

E, per meglio chiarire il senso della parola “veramente” termino con una barzellettina che molti decenni fa ci raccontava la suora catechista.

Quella di Pierino che va a confessarsi dicendo “Ho rubato due, anzi tre, biciclette.”

“Ma, replica il confessore, due o tre?”

Ribatte Pierino: ”In realtà due, ma ne ho vista qui fuori una che, dopo la confessione, voglio proprio rubarla”.

Pierino era veramente pentito?

 

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