Il metano ti dà una mano
“Il Padre mio
opera sempre e anch’io opero” (Gv 5,17)
Effettivamente riflettendo
sul metano, ho capito alcune cose. Dallo studio della chimica organica sappiamo
che il composto più semplice è il metano. Poi via via seguono altri idrocarburi
e poi molecole chimiche organiche sempre più complesse.
Quindi, sempre nell’ipotesi
che il mondo e il suo contenuto siano frutto di un caso (vedi la riflessione
“Dio esiste?”), si deduce che per una serie di combinazioni tutte fortuite,
siano nati tutti i componenti organici e poi la vita e tutto quello che ne
segue.
Ora che io derivi dal
metano chiaramente mi può scocciare abbastanza, oltre che a lasciarmi
perplesso. Infatti non ricordo più (avevano fatto il calcolo), nell’ipotesi che
io prenda a caso uno di 26 dadi da un sacchetto, dado contenente una delle
lettere dell’alfabeto italiano punteggiatura compresa e poi lo rimetta dentro
nel sacchetto, e proceda così non so quante volte, quanti canti della “Divina
Commedia” (forse tutta, non ricordo più gli esiti del calcolo, fatto da altri:
matematici esperti), quanti canti, dicevo, ho la possibilità di estrarre da
questo sorteggiare in maniera fortuita? Con la stessa probabilità di
riuscita,secondo l’ipotesi della casualità, dovrebbero essersi verificati tutti
quegli eventi fortuiti che, partendo da un “primo evento” (per esempio un
fulmine), avrebbero condotto al primo uomo sulla Terra (e quindi a me).