Brigitte Bardot
La misericordia di Dio
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Desidero
parlare proprio della celebre attrice.
Di
lei mi ha molto colpito il fatto che, sulla stampa, a volte viene mostrata la
sua immagine di quando era agli inizi della sua carriera, poche decine di anni fa:
proprio non c’è che dire, una bella ragazza, anzi bellissima. Le foto della
stessa persona scattate oggi, qualche decennio dopo, la dipingono molto più
anziana, e, benché molto ben truccata, quasi cadente, proprio molto stagionata.
Questo
fatto in realtà vale per tutti noi. Infatti quando stendo lo sguardo in chiesa
(a proposito perché in chiesa si vedono poche persone giovani e la maggioranza
è quasi sempre di una certa età?) trovo molte persone anziane, la cui bellezza,
di quando erano meno stagionate, è solo un ricordo. (“Tutto è grazia” scriveva
Bernanos).
L’unica
cosa che resta per sempre è solo quanto nel frattempo avremo fatto crescere il
nostro spirito. Non la nostra bellezza, la nostra intelligenza o le nostre
capacità che svaniscono nel giro di pochissimo tempo.
Saremo
solo giudicati per quanto noi saremo riusciti in quell’impresa, facendo in modo
che con le nostre deboli forze il nostro spirito cresca e si avvicini a Dio.
E
se non ci saremo impegnati con particolare dedizione?
A
tale proposito mi viene in mente una vecchia favoletta.
Una
fila di uomini tutti davanti a san Pietro pronti per essere giudicati e, a
quelli ritenuti degni, veniva aperta la porta del Regno dei Cieli.
Tra
questi uomini c’ero anche io.
Comunque
tutti avevamo in mano un mazzo di fiori, chi piccolo, chi grande: le nostre
buone opere, le nostre opere di carità.
Io
era molto preoccupato perché il mio mazzo era molto striminzito, formato da
fiori appassiti, cadenti.
Ero
veramente preso dal timore che, giunto davanti a san Pietro, il mio mazzo fosse
giudicato veramente scarso, insufficiente, indegno.
Solo
che accadde un episodio imprevisto.
Eravamo tutti in paziente attesa, quando uno (il
Figlio dell’uomo - Dn 7,13) che ci stava tutti mettendo in fila, in ordine,
guardò i miei fiori, sorrise, li toccò con tanta dolcezza e subito il mazzo
improvvisamente prese forza, vigore e tutti i miseri fiori si raddrizzarono: da
cadenti che erano, diventarono fiorenti, luminosi, pronti per essere ben
accolti da san Pietro.
Ieri poi, 02.01.2007, sono andato a trovare Marcella,
una mia conoscente molto anziana e su sedia a rotelle alloggiata in un ricovero
dove i degenti più sani, all’incirca tutti coetanei, sono appunto su questo
strumento di contenzione.
Però la vista era piacevolmente allietata da:
-
Dottoressa
giovane e carina.
-
Caposala ancor
più giovane, carina e bionda.
-
Parenti dei
malati dove le più giovani erano assai appariscenti, graziose.
Sono ancora sconvolto nel pensare che, molto probabilmente,
gran parte di quel ben di Dio (se fortunate) terminerà la propria vita su sedia
a rotelle e in un qualche ricovero; d’altra parte le degenti di oggi erano
probabilmente gnocche strepitose, in un recente passato.
Mettere troppa cura nel proprio corpo ferma il tempo?
Non è forse il cuore che va curato perché cresca
sempre in modo da rendere più efficace la misericordia di Dio?